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Anestesia nella Sperimentazione Animale



Anestesia nella Sperimentazione Animale
Sonno delle coscienze


Anestesia
- dizionario Devoto-Oli, 1982
Abolizione organica o chirurgica di qualsiasi tipo di sensibilità (dolorosa, tattile, ecc.) di tutto o di parte dell'organismo.

La Legge
Tutti gli esperimenti devono essere effettuati sotto anestesia totale o locale. Salvo che:
- Si ritenga che l'anestesia sia, per l'animale più traumatica dell'esperimento stesso;
- L'anestesia sia incompatibile con le finalità dell'esperimento...



In questo contesto non si vuole entrare nel merito della questione squisitamente tecnica. Del resto è un dato ampiamente acquisito che l'anestetica abbia raggiunto elevati standard di efficacia ed affidabilità sia in campo terapeutico umano sia in ambito veterinario.

Qui si vuole denunciare l'uso strumentale che gli sperimentatori fanno dell'anestesia per sostenere il loro logoro postulato: ANESTESIA = NESSUN DOLORE = SPERIMENTAZIONE BUONA, "PIU' UMANA", "MENO VIVISEZIONISTA".

Per gran parte dell'opinione pubblica (e anche per qualche animalista male informato) il fatto che l'animale venga "addormentato" rappresenta un argomento sufficiente a quietare le coscienze e fa sì che la vivisezione venga almeno accettata come un "male necessario". Quindi un comodo alibi per tutti! Qui voglio spiegare come l'impiego dell'anestesia nella sperimentazione animale non minimizzi affatto la sua crudezza e come introduca altresì ulteriori fattori negativi allo scadente valore scientifico della ricerca con modelli animali, rendendola ancora più inaffidabile di quanto già non lo sia per l'errore metodologico originale su cui si fonda la vivisezione stessa:

1. E' risaputo che l'anestesia generale rappresenta uno stress molto forte per l'organismo. Questo scompenso, che si va a sommare alle alterazioni delle condizioni fisiologiche dell'animale mantenuto in cattività, privato delle fondamentali esigenze etologiche, rende inattendibile la risposta dell'organismo. I dati che lo sperimentatore raccoglie con queste prove non sono rappresentativi neppure per quello stesso individuo.

2. A ben guardare il sedare e l'addormentare l'animale diventa un mezzo necessario per consentire l'esecuzione delle manovre di fine chirurgia che sarebbero a rischio su un organismo che avesse mantenuto anche la minima possibilità di movimento (per es. le contrazioni riflesse automatiche della muscolatura). Il vivisettore ricerca la completa immobilità per potere incidere le carni minimizzando le possibilità di errore. Quindi l'anestesia viene vista dallo sperimentatore sotto l'aspetto puramente tecnico e prettamente utilitaristico, in quanto la ritiene indispensabile principalmente per potere eseguire i suoi interventi senza impedimenti.

3. E' altresì ben noto, anche ai non addetti ai lavori, per esperienza diretta propria o di qualche parente, che i dolori iniziano al risveglio dall'anestesia. La sofferenza può essere più o meno forte e prolungata a seconda del tipo e dell'invasività dell'intervento subito. E agli animali vengono procurate le lesioni più incredibili; tutto dipende dal progetto del vivisettore (vedi riquadro). La legge prevede l'uso di antidolorifici ma sempre a discrezione del ricercatore, se non va ad interferire con le finalità della ricerca.
Un tragico esempio di intervento chirurgico che produce una situazione nuova e di grande sofferenza viene dal settore di ricerca in campo odontoiatrico (branca che conosco bene per specializzazione medica). I non addetti ai lavori non possono nemmeno lontanamente immaginare la quantità e la crudezza degli esperimenti che vengono eseguiti sui denti, sulle gengive, sulle ossa mascellari di topi, maiali, gatti, cani, scimmie. Quello che invece tutti possono immaginare (forse per esperienza personale) è il dolore dell'ascesso dentario o di un "nervo scoperto": quelle situazioni dove anche un alito d'aria produce un dolore lancinante, dei più acuti che si possano provare. Ebbene un classico esperimento consiste nel produrre, generalmente sotto anestesia, fresature nei denti che vengono lasciate scoperte, senza otturazione. L'animale vive il periodo previsto dal piano sperimentale con il suo bel "nervo scoperto" finché il dente non verrà estratto o l'animale non verrà ucciso per procedere alle analisi istologiche.

4. Esiste poi un enorme settore della ricerca dove l'anestesia non entra in nessun modo perché non c'è alcun intervento chirurgico e perché l'obiettivo delle sperimentazioni è quello di verificare gli effetti delle sostanze sull'organismo nel breve, medio e lungo termine. Si pensi alle prove dei farmaci e delle sostanze chimiche in generale, fino alle prove di tossicità, veri e propri avvelenamenti in cui le sostanze distruggono i tessuti fino alla consunzione dell'organismo ed in cui il dolore diventa connaturato al tipo di prova. Il dolore delle coliche intestinali o renali è assurto, nell'immaginario collettivo, a paradigma della sofferenza. Ebbene, migliaia di esperimenti che vengono compiuti giornalmente nel mondo provocano, inevitabilmente, a migliaia di animali di ogni specie, ceppo, o razza questo genere di dolori acuti e/o cronici di inaudita entità. Sofferenze che cessano solo con la morte! Chi ha avuto la sventura di assistere allo strazio del proprio cane vittima di un avvelenamento può farsi un'idea dell'orrore insito in tale metodo di ricerca e nelle menti degli "studiosi" che pianificano "scientificamente" gli avvelenamenti (es. prove della Dose Letale 50). Tutti noi, inoltre, abbiamo fatto l'esperienza assai fastidiosa e francamente dolorosa di piccoli corpi estranei che si infilano in un occhio o dell'insopportabile bruciore provocato da una goccia di shampoo. Così, forse, possiamo farci un'idea di cosa significhi la lenta distruzione degli occhi di animali immobilizzati (spesso conigli) per provare l'irritabilità di una sostanza (Draize test).

4a. Occorre inserire ancora, alla fine di questa breve e non esaustiva rassegna di varietà vivisezionistiche (non esiste-purtroppo-limite alla "fantasia sperimentale," all'anelito di ricerca dell'homo sapiens), una parte importante del capitolo ricerca senza anestesia e/o senza sedazione. Rappresenta un paragrafo a sé stante perché qui si ricerca. il DOLORE! Sono gli studi sulla conduzione dello stimolo nervoso (Neurofisiopatologia) e risulta quindi ovvio anche ai non addetti ai lavori che non possono essere usate quelle sostanze antidolorifiche che agiscono classicamente bloccando la conduzione stessa. E' l'essenza della vivisezione; un immenso orrore di dissezioni, di rimozioni delle guaine mieliniche, di messa a nudo di tronchi nervosi, stimolazioni e registrazioni con elettrodi. Ricordate l'esperimento di Volta sulla rana, per meglio dire sul pezzo di rana? Quando eravamo scolari ci sembrava una trovata geniale e quasi divertente: quello strazio di membra che saltava con la corrente della Pila. Tanti studenti sono stati, e sono tutt'ora, in varie scuole nel mondo, incoraggiati a fare l'esperienza "formante" della dissezione di rane o pesci e provare l'effetto della corrente elettrica. Negli esperimenti di Neurologia nella migliore delle ipotesi allo sfortunato essere (entrato sano nel laboratorio) viene provocata una "sciatica" grave. Il resto è talmente intollerabile che la mente di molte persone rifiuta di acquisirlo ed io non riesco a descriverlo. Posso solo ricordare che per una parte di simili sindromi dolorose croniche molti uomini (gli ammalati terminali di cancro, per esempio) chiedono di essere aiutati a morire.

E allora, in conclusione, egregi signori scienziati, di quale anestesia andate cianciando?! La sospensione temporanea della sensibilità e della coscienza degli animali non limita che in parte infinitesimale il mare di sofferenze e spesso serve proprio per introdurne altre e più "raffinate".

Dottor Giuliano Anderlini
Laureato in Medicina e Chirurgia
specialista in Odontostomatologia


Si ringrazia il Dott. Giuliano Anderlini per il suo articolo.




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