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Mercurio nel pesce anche in Italia


Appello dei Gruppo Zero Mercury alle Nazioni unite per sollecitare un intervento internazionale su una grave emergenza sanitaria.
In Italia occhi puntati sul pesce spada...


"La consistente presenza a livello mondiale di metilmercurio nel pesce richiede una risposta significativa da parte dei governi e delle Nazioni Unite". Così recita l'appello del gruppo Zero Mercury, presentato alle Nazioni Unite che la prossima settimana si riuniranno a Nairobi per discutere lo sviluppo di un trattato vincolante sul mercurio.

Secondo il rapporto "Mercurio nei pesci: un'emergenza sanitaria a livello globale" pubblicato dal gruppo di lavoro, il rischio è più alto per le popolazioni il cui consumo di pesce pro capite è elevato e nelle aree dove l'inquinamento ha aumentato il contenuto standard di mercurio in questo alimento. Ma i pericoli del metilmercurio riguardano anche i luoghi dove c'è un minore consumo ittico e i livelli medi di mercurio accumulato nei pesci sono relativamente bassi.

In Italia su 26 campioni analizzati solo in Europa, il pesce spada fresco pescato nel canale di Sicilia ha presentato i livelli di concentrazione di mercurio più elevati 1,6 mg/Kg e il tonno sempre proveniente dal canale di Sicilia ha superato, anche se di poco, il limite massimo consentito dagli standards internazionali di 0.5 mg/Kg.

"La contaminazione di pesci e mammiferi è una preoccupazione globale per la salute pubblica - ha dichiarato Michale Bender, co-autore del report e membro del Zero Mercury Workin Group -. Il nostro studio su pesci prelevati da diverse località del mondo ha mostrato che livelli di esposizione al metilmercurio accettati sono stati superati, spesso ampiamente, in ogni Paese e area interessati dall'indagine".

Fonte: Help Consumatori - Febbraio 2009



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