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Lettera aperta al WWF sui cambiamenti climatici


Per chiedere perche' il WWF si allea con gli allevatori, primi responsabili dell'effetto serra.


Caro WWF,

abbiamo notato che nella vostra campagna "Generazione clima" dedicata all'effetto serra avete scelto come testimonial un... allevatore di mucche!

Ora, va bene ignorare del tutto il fatto che uno dei settori che piu' contribuiscono all'effetto serra e' proprio quello della zootecnia, ma ADDIRITTURA usare come testimonial un allevatore di mucche che si lamenta per i danni che l'effetto serra fa al suo commercio e chiede al Presidente del Consiglio di "fare qualcosa", quando tra i maggiori responsabili dell'effetto serra ci sono proprio gli allevamenti di animali... e' veramente grottesco. Non sappiamo davvero se ridere o piangere, caro WWF.

Il WWF ha sempre voluto a tutti i costi ignorare sistematicamente l'aspetto dell'impatto ambientale devastante degli allevamenti e del consumo di alimenti animali, nelle sue campagne, e questo non va molto bene, perche' vuol dire non guardare in faccia la realta' e non informare le persone sulle scelte piu' POTENTI che possono fare come singoli, ben piu' potenti di usare le lampadine a basso consumo o non lasciare in stand-by le apparecchiature elettriche. Cambiando alimentazione, anche semplicemente riducendo i consumi di carne, pesce, latte, uova, si puo' diminuire il proprio impatto sull'ambiente - effetto serra compreso, ma non solo effetto serra! - in modo veramente drastico.

Questo non lo dite mai.

Ma ora addirittura scegliere un allevatore come testimonial e' un po' troppo. Il signore che si vede nel video che avete pubblicato qui - http://generazioneclima.wwf.it/g8.asp (cliccando su Italia) - mostra anche il suo bell'allevamento intensivo, in cui le mucche sono tenute in piccoli box in cui si possono a malapena muovere, vengono munte con le mungitrici meccaniche, e sono costrette a respirare un'aria povera di ossigeno chiuse in capannoni insalubri.

Quello che non viene poi mostrato e' come queste mucche, per produrre latte, siano ingravidate una volta l'anno, e come ogni anno venga strappato loro il vitellino appena nato, come si disperano per la perdita, come pianga il loro cucciolo, come il cucciolo venga tenuto segregato in capannoni per 6 mesi, come venga macellato, e come le mucche, esauste dopo 5-6 anni di questo sfruttamento, vengano trascinate (in certi casi letteralmente trascinate, perche' nemmeno in grado di camminare) al macello, sgozzate e fatte a pezzi.

Ma lasciamo stare la sofferenza e la morte degli animali, non e' un tema da WWF questo, dato che il WWF non e' un'associazione a difesa e tutela degli animali.

Consideriamo solo la questione ambientalista.

Gli studi sul "consumo sostenibile" offrono ai consumatori un numero sempre crescente di informazioni relative all'impatto sull'ambiente in generale, e sul clima in particolare, delle loro scelte di consumo. Molti di questi studi hanno concluso che l'impatto dei singoli individui è dovuto a tre fattori principali: il cibo, l'energia usata in casa, e i trasporti.

Due ricercatori della Carnegie Mellon University, in un articolo pubblicato nell'aprile 2008 nella rivista scientifica Environmental Science and Technology, fanno notare che di questi tre fattori, quello del "cibo", cioè di che cosa ciascuno sceglie di mangiare, è il più "potente", perché:

° E' quello che in termini quantitativi ha il maggior impatto.

° Ha il maggior livello di scelta personale, perché non dipende dalle normative, dalla disponibilità di mezzi pubblici o di fonti di energia alternative, ecc. Sul che cosa mangiare il singolo consumatore ha pieno potere.

° Si può applicare già subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano cambiamenti nelle infrastrutture, nei beni disponibili, nella tecnologia usata.

Come mai allora voi continuate a parlare sempre e solo di questioni molto piu' marginali come le lampadine a basso consumo o lo spegnere le apparecchiature in stand by, e per il resto chiedete conto solo ai governi, quando invece ciascun singolo individuo puo' fare ben di piu', senza bisogno dell'intervento delle istituzioni?

Lo sa il WWF che le emissioni di gas serra causate dal settore zootecnico sono pari al 18% del totale e che come percentuale questa è simile a quella dovuta all'industria e maggiore di quella dovuta al settore dei trasporti?

Lo sa il WWF che la produzione di un kg di manzo causa una emissione di gas serra e altri inquinanti equivalente a quella che si ottiene guidando per tre ore lasciando nel frattempo accese tutte le luci di casa?

Lo sa il WWF che il bestiame produce circa il 9% del principale gas serra, il biossido di carbonio, ma è responsabile di alte emissioni di altri importanti gas serra - il 35-40% delle emissioni di metano e il 65% di quelle di ossido di azoto (che è circa 300 volte più dannoso del CO2 per il riscaldamento globale) vengono prodotte dal bestiame -?

Lo sa il WWF che anche per quanto riguarda il suggerimento che molti danno di "mangiare locale" (cioe' comprare cibi che non provengono da luoghi lontani, per risparmiare km di trasporto e impattare meno sull'ambiente) consente un risparmio molto minore rispetto al "mangiare vegetale" - si risparmia 8 volte di piu' mangiando "vegetale" piuttosto che mangiando "locale"-?

Perfino il direttore dell'IPCC - il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite - e premio Nobel ha affermato, alla conferenza stampa di presentazione del dossier sul clima dell'IPCC, nel gennaio 2008: "Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale" - ecco come fermare il riscaldamento globale.

Il WWF lo sa tutto questo?

Se lo sa, perche' usa come testimonial un rappresentante della categoria dei maggiori responsabili di questa devastazione, gli allevatori?

Se non lo sa, perche' non inizia a studiare un po' l'argomento e a fare riferimento a dati scientifici, prima di iniziare campagne dis-informative?

Ve ne saremmo grati.

Saluti, AgireOra Network

04-07-2008


Fonte: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=546&



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