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Carne per il consumo umano


Estratto dal libro "La giungla" di Upton Sinclair

[descrizione delle condizioni di insalubrità dei mattatoi di Chicago]

...tutte le volte che avanzava carne troppo guasta da poter essere utilizzata altrimenti, era uso comune inscatolarla e trasformarla in salsicce...
Non c'era la minima attenzione per quel che veniva tritato per essere insaccato come salsiccia: dall'Europa, tornavano indietro vecchie salsicce rifiutate da quei paesi, ormai bianchicce e muffite, che - trattate con borace e glicerina, e rovesciate nei recipienti - venivano riciclate per finire sulle tavole di migliaia di famiglie americane.
S'usava la carne caduta per terra, su quel pavimento pieno di sporcizia e segatura, su cui i lavoratori camminavano e sputavano miliardi di bacilli di tubercolosi; s'usava la carne ammucchiata negli stanzoni, sulla quale non aveva smesso un attimo di gocciolare acqua dal soffitto pieno di crepe, su cui centinaia di topi non avevano smesso un attimo di correre.
Era troppo buio per riuscire a vedere bene, in quegli stanzoni, ma bastava passare una mano sui mucchi di carne per raccogliere manciate d'escrementi secchi di topi.
I topi erano una grossa scocciatura e i conservieri avevano dato disposizione perché venissero sparsi bocconi avvelenati: gli animali li mangiavano, morivano e poi le carcasse dei topi, il pane avvelenato e la carne finivano tutti insieme nei recipienti della triturazione.


Nota: la catena di produzione industriale è nata proprio nei mattatoi di Chicago.

Per ulteriori approfondimenti sulla carne per il consumo umano:
Jeremy Rifkin: "Ecocidio" (estratti)
La verità di un allevatore che non mangia carne
Mangiamo la carne: ma "cosa" mangiamo in realtà?




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