Terapia verde, elisir di lunga vita
Una tavola ricca di proteine espone a malattie cardiache, diabete, cancro. La scienza scopre l'elisir di lunga vita nella dieta più vecchia del mondo: la vegetariana
di Daniele Fanelli
Ci sono voluti anni di ricerche, ma finalmente sembra che la scienza abbia scoperto una cura quasi miracolosa, che rende le persone più magre, più belle, e più sane. Una cura che allunga la vita, proteggendo da infarto, arteriosclerosi, diabete, cancro, allergie e molte altre malattie. Non ha effetti collaterali, può essere fatta da tutti e non costa niente, anzi fa risparmiare. Perché prevede solo di rinunciare alle proteine animali.
Diversi studi pubblicati in questi giorni hanno richiamato l'attenzione sulla dieta vegetariana e i sui tanti benefici. Per la linea, innanzitutto. Una ricerca del Cancer Research UK e della Università di Oxford, pubblicata di recente su 'International Journal of Obesity', ha seguito per cinque anni le abitudini e il peso di oltre 22 mila persone di tutte le età e tipi di dieta: mangiatori di carne e di pesce, mangiatori di solo pesce, vegetariani che consumano anche uova e latticini, e vegani che mangiano solo alimenti vegetali. Nel corso dei cinque anni, in media i parecipanti alla ricerca sono ingrassati di due chili, ma i vegetariani e i vegani hanno preso appena mezzo chilo.
Quasi contemporaneamente, 'Nutrition Review' ha pubblicato una revisione sistematica delle ricerche sul rapporto fra obesità e consumo di vegetali, raggiungendo conclusioni ancor più generali. Secondo gli autori dello studio, Susan E. Berkow e Neal D. Barnard del Pcrm (Physicians Committee for Responsible Medicine, associazione non profit di dottori in supporto della medicina preventiva), il peso dei vegetariani sarebbe inferiore, tra il 3 e il 20 per cento, a quello dei non vegetariani. Non solo: gli scienziati suggeriscono che alimentarsi unicamente con vegetali possa alterare il metabolismo, facendo bruciare più rapidamente le calorie ingerite. Infatti, diversi esperimenti avrebbero mostrato che una dieta vegetariana o vegana a basso contenuto di grassi fa perdere peso senza il bisogno di ridurre le porzioni o aumentare l'attività fisica.
Questi sono solo gli ultimi arrivati di una lunghissima serie di studi che hanno confrontato gli effetti sulla salute dei diversi tipi di dieta. E i risultati di tante ricerche concordano su almeno due punti. Primo, è possibile nutrirsi in modo completo adottando una dieta vegetariana. Secondo, sarebbe consigliabile farlo. Perché molte patologie, soprattutto le cosiddette malattie della modernità, sono spesso causate direttamente dall'eccessivo consumo di carne e latticini, tipico dei paesi industrializzati.
Ormai tutte le maggiori istituzioni mondiali dedicate alla salute, quali la World Health Organization o il World Cancer Research Fund, suggeriscono quantomeno di limitare il consumo di carne. E molte sono andate ben oltre. Nel 2003 l'American Dietetic Association e la Dietitians of Canada, cioè le maggiori organizzazioni di nutrizionisti americane, hanno stilato una posizione ufficiale sulle diete vegetariane. E dopo avere attentamente rivisto la letteratura scientifica, hanno concluso che: "Diete ben pianificate vegetariane o vegane sono adatte a tutti gli stadi della vita, inclusi gravidanza, lattazione, svezzamento, infanzia e adolescenza, e promuovono una crescita normale". Di conseguenza, le associazioni aggiungono che "i dietologi professionisti hanno la responsabilità di sostenere e incoraggiare coloro che esprimono un interesse a consumare una dieta vegetariana". Perché i benefici che porta, in effetti, sono davvero moltissimi.
Malattie cardiovascolari
Chi adotta una dieta vegetariana è meno soggetto a malattie cardiovascolari. La frequenza di ipertensione nei vegetariani risulta essere circa un terzo di quella degli onnivori. Le piante, infatti, sono ricche di sostanze che abbassano la pressione, come il potassio. Inoltre, sembra che il sangue dei vegetariani sia più fluido. E assieme alla pressione, i vegetali abbassano anche i livelli di colesterolo, che nei vegetariani e vegani risultano essere più bassi rispettivamente del 14 e del 35 per cento. Carne, uova e latticini sono la fonte principale di colesterolo. Le piante, invece, non ne hanno, e sono ricche di fibre, che ne riducono la concentrazione nel sangue.
Diversi studi hanno mostrato che adottare una dieta vegetariana appropriata può far scendere bruscamente i livelli di colesterolo. L'effetto sarebbe paragonabile a quello di un farmaco, secondo uno studio fatto nel 2003. I ricercatori dell'Università di Toronto hanno somministrato per diversi mesi a un gruppo di pazienti un medicinale, la lovastatina, e hanno sottoposto un altro gruppo a una dieta vegetariana con pochi grassi. La riduzione di colesterolo Ldl (quello dannoso) osservata è stata quasi identica: 30,9 per cento nei primi e 29 per cento nei secondi. La classica dieta anti-colesterolo con carni magre sembra essere meno efficace; addirittura della metà, secondo uno studio pubblicato su 'Annals of Internal Medicine'.
Secondo i cinque maggiori studi sull'argomento, su un campione complessivo di 76 mila persone, il rischio di ischemia cardiaca nei vegetariani è inferiore del 31 per cento negli uomini e del 20 per cento nelle donne. La loro mortalità sarebbe inferiore anche a quella di chi consuma solo pesce. L'arteriosclerosi rallenta o si ferma. E secondo alcuni studi può addirittura regredire, grazie a una combinazione di dieta vegetariana o vegana e di esercizio fisico.
Cancro
Secondo uno dei maggiori studi sull'argomento, chi non è vegetariano ha un rischio di sviluppare tumori alla prostata e colorettali molto più alto, rispettivamente del 54 e dell'88 per cento. Anche l'allargamento della prostata sembra essere connesso al consumo quotidiano di carne, che ne triplica il rischio, mentre il consumo di latte lo raddoppia. Diversi altri studi mostrano che la frequenza generale di cancro nei vegetariani è fino al 50 per cento più bassa. Ma non è ancora chiaro in che misura ciò sia dovuto alla dieta, piuttosto che allo stile di vita più sano che di solito la accompagna. È comunque appurato che alcune sostanze di origine animale hanno effetto cancerogeno, e che un grande consumo di frutta e verdura ha effetto protettivo. E sembra che nel sangue dei vegetariani sia più abbondante un tipo di globuli bianchi specializzato nell'attaccare le cellule tumorali. Non è forse un caso che lo stesso Umberto Veronesi sia un convinto vegetariano.
Diabete
Molte ricerche hanno mostrato una relazione diretta fra la quantità di carne consumata e la probabilità di ammalarsi di diabete. Per il tipo non-insulina dipendente (quello meno grave, che colpisce gli adulti), i vegetariani hanno un rischio quasi dimezzato. Inoltre, una dieta basata su vegetali permette di controllare o anche curare questa forma di diabete, in quanto fa lavorare con più efficienza l'insulina, e regola i livelli di glucosio. Ma anche chi è affetto dal diabete insulina-dipendente sembra trarre beneficio dal ridurre gli alimenti animali. Non solo, secondo alcuni scienziati, quest'ultima patologia potrebbe proprio essere collegata a una reazione auto-immunitaria a proteine contenute nei latticini.
Malattie dell'invecchiamento
Le diete ricche di proteine inducono il corpo a espellere maggiori quantità di calcio, oxalato e acido urico, facilitando la formazione di calcoli nei tratti urinari. In un documento ufficiale del 1999, i medici della American Academy of Family Physicians raccomandavano di ridurre il consumo di proteine animali per prevenire questa malattia. E dal momento che le proteine fanno espellere più calcio, fanno anche aumentare il rischio di osteoporosi. Questo spiega l'apparente paradosso, noto da almeno vent'anni, per cui l'osteoporosi è meno frequente nei paesi dove si consumano molti vegetali e pochi latticini, nonostante questi ultimi siano ricchi di calcio e quindi teoricamente benefici.
Ci sono, poi, numerosi studi che hanno rilevato un'associazione fra una dieta basata sui vegetali e una forte riduzione del rischio di malattie, quali la demenza senile, l'artrite reumatoide, l'asma, i sintomi della menopausa, la calcolosi biliare, la diverticulite, e altre ancora.
Tratto da: L'Espresso del 25 maggio 2006
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Terapia%20verde/1296131
Schede di approfondimento:
Terapia verde: carne sotto accusa
Terapia verde: a domanda la scienza risponde
di Daniele Fanelli
Ci sono voluti anni di ricerche, ma finalmente sembra che la scienza abbia scoperto una cura quasi miracolosa, che rende le persone più magre, più belle, e più sane. Una cura che allunga la vita, proteggendo da infarto, arteriosclerosi, diabete, cancro, allergie e molte altre malattie. Non ha effetti collaterali, può essere fatta da tutti e non costa niente, anzi fa risparmiare. Perché prevede solo di rinunciare alle proteine animali.
Diversi studi pubblicati in questi giorni hanno richiamato l'attenzione sulla dieta vegetariana e i sui tanti benefici. Per la linea, innanzitutto. Una ricerca del Cancer Research UK e della Università di Oxford, pubblicata di recente su 'International Journal of Obesity', ha seguito per cinque anni le abitudini e il peso di oltre 22 mila persone di tutte le età e tipi di dieta: mangiatori di carne e di pesce, mangiatori di solo pesce, vegetariani che consumano anche uova e latticini, e vegani che mangiano solo alimenti vegetali. Nel corso dei cinque anni, in media i parecipanti alla ricerca sono ingrassati di due chili, ma i vegetariani e i vegani hanno preso appena mezzo chilo.
Quasi contemporaneamente, 'Nutrition Review' ha pubblicato una revisione sistematica delle ricerche sul rapporto fra obesità e consumo di vegetali, raggiungendo conclusioni ancor più generali. Secondo gli autori dello studio, Susan E. Berkow e Neal D. Barnard del Pcrm (Physicians Committee for Responsible Medicine, associazione non profit di dottori in supporto della medicina preventiva), il peso dei vegetariani sarebbe inferiore, tra il 3 e il 20 per cento, a quello dei non vegetariani. Non solo: gli scienziati suggeriscono che alimentarsi unicamente con vegetali possa alterare il metabolismo, facendo bruciare più rapidamente le calorie ingerite. Infatti, diversi esperimenti avrebbero mostrato che una dieta vegetariana o vegana a basso contenuto di grassi fa perdere peso senza il bisogno di ridurre le porzioni o aumentare l'attività fisica.
Questi sono solo gli ultimi arrivati di una lunghissima serie di studi che hanno confrontato gli effetti sulla salute dei diversi tipi di dieta. E i risultati di tante ricerche concordano su almeno due punti. Primo, è possibile nutrirsi in modo completo adottando una dieta vegetariana. Secondo, sarebbe consigliabile farlo. Perché molte patologie, soprattutto le cosiddette malattie della modernità, sono spesso causate direttamente dall'eccessivo consumo di carne e latticini, tipico dei paesi industrializzati.
Ormai tutte le maggiori istituzioni mondiali dedicate alla salute, quali la World Health Organization o il World Cancer Research Fund, suggeriscono quantomeno di limitare il consumo di carne. E molte sono andate ben oltre. Nel 2003 l'American Dietetic Association e la Dietitians of Canada, cioè le maggiori organizzazioni di nutrizionisti americane, hanno stilato una posizione ufficiale sulle diete vegetariane. E dopo avere attentamente rivisto la letteratura scientifica, hanno concluso che: "Diete ben pianificate vegetariane o vegane sono adatte a tutti gli stadi della vita, inclusi gravidanza, lattazione, svezzamento, infanzia e adolescenza, e promuovono una crescita normale". Di conseguenza, le associazioni aggiungono che "i dietologi professionisti hanno la responsabilità di sostenere e incoraggiare coloro che esprimono un interesse a consumare una dieta vegetariana". Perché i benefici che porta, in effetti, sono davvero moltissimi.
Malattie cardiovascolari
Chi adotta una dieta vegetariana è meno soggetto a malattie cardiovascolari. La frequenza di ipertensione nei vegetariani risulta essere circa un terzo di quella degli onnivori. Le piante, infatti, sono ricche di sostanze che abbassano la pressione, come il potassio. Inoltre, sembra che il sangue dei vegetariani sia più fluido. E assieme alla pressione, i vegetali abbassano anche i livelli di colesterolo, che nei vegetariani e vegani risultano essere più bassi rispettivamente del 14 e del 35 per cento. Carne, uova e latticini sono la fonte principale di colesterolo. Le piante, invece, non ne hanno, e sono ricche di fibre, che ne riducono la concentrazione nel sangue.
Diversi studi hanno mostrato che adottare una dieta vegetariana appropriata può far scendere bruscamente i livelli di colesterolo. L'effetto sarebbe paragonabile a quello di un farmaco, secondo uno studio fatto nel 2003. I ricercatori dell'Università di Toronto hanno somministrato per diversi mesi a un gruppo di pazienti un medicinale, la lovastatina, e hanno sottoposto un altro gruppo a una dieta vegetariana con pochi grassi. La riduzione di colesterolo Ldl (quello dannoso) osservata è stata quasi identica: 30,9 per cento nei primi e 29 per cento nei secondi. La classica dieta anti-colesterolo con carni magre sembra essere meno efficace; addirittura della metà, secondo uno studio pubblicato su 'Annals of Internal Medicine'.
Secondo i cinque maggiori studi sull'argomento, su un campione complessivo di 76 mila persone, il rischio di ischemia cardiaca nei vegetariani è inferiore del 31 per cento negli uomini e del 20 per cento nelle donne. La loro mortalità sarebbe inferiore anche a quella di chi consuma solo pesce. L'arteriosclerosi rallenta o si ferma. E secondo alcuni studi può addirittura regredire, grazie a una combinazione di dieta vegetariana o vegana e di esercizio fisico.
Cancro
Secondo uno dei maggiori studi sull'argomento, chi non è vegetariano ha un rischio di sviluppare tumori alla prostata e colorettali molto più alto, rispettivamente del 54 e dell'88 per cento. Anche l'allargamento della prostata sembra essere connesso al consumo quotidiano di carne, che ne triplica il rischio, mentre il consumo di latte lo raddoppia. Diversi altri studi mostrano che la frequenza generale di cancro nei vegetariani è fino al 50 per cento più bassa. Ma non è ancora chiaro in che misura ciò sia dovuto alla dieta, piuttosto che allo stile di vita più sano che di solito la accompagna. È comunque appurato che alcune sostanze di origine animale hanno effetto cancerogeno, e che un grande consumo di frutta e verdura ha effetto protettivo. E sembra che nel sangue dei vegetariani sia più abbondante un tipo di globuli bianchi specializzato nell'attaccare le cellule tumorali. Non è forse un caso che lo stesso Umberto Veronesi sia un convinto vegetariano.
Diabete
Molte ricerche hanno mostrato una relazione diretta fra la quantità di carne consumata e la probabilità di ammalarsi di diabete. Per il tipo non-insulina dipendente (quello meno grave, che colpisce gli adulti), i vegetariani hanno un rischio quasi dimezzato. Inoltre, una dieta basata su vegetali permette di controllare o anche curare questa forma di diabete, in quanto fa lavorare con più efficienza l'insulina, e regola i livelli di glucosio. Ma anche chi è affetto dal diabete insulina-dipendente sembra trarre beneficio dal ridurre gli alimenti animali. Non solo, secondo alcuni scienziati, quest'ultima patologia potrebbe proprio essere collegata a una reazione auto-immunitaria a proteine contenute nei latticini.
Malattie dell'invecchiamento
Le diete ricche di proteine inducono il corpo a espellere maggiori quantità di calcio, oxalato e acido urico, facilitando la formazione di calcoli nei tratti urinari. In un documento ufficiale del 1999, i medici della American Academy of Family Physicians raccomandavano di ridurre il consumo di proteine animali per prevenire questa malattia. E dal momento che le proteine fanno espellere più calcio, fanno anche aumentare il rischio di osteoporosi. Questo spiega l'apparente paradosso, noto da almeno vent'anni, per cui l'osteoporosi è meno frequente nei paesi dove si consumano molti vegetali e pochi latticini, nonostante questi ultimi siano ricchi di calcio e quindi teoricamente benefici.
Ci sono, poi, numerosi studi che hanno rilevato un'associazione fra una dieta basata sui vegetali e una forte riduzione del rischio di malattie, quali la demenza senile, l'artrite reumatoide, l'asma, i sintomi della menopausa, la calcolosi biliare, la diverticulite, e altre ancora.
Tratto da: L'Espresso del 25 maggio 2006
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Terapia%20verde/1296131
Schede di approfondimento:
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