Il latte dà un calcio alle ossa
Il latte di mucca è un alimento per vitelli. Il calcio del latte fa bene alle ossa? Un inganno del marketing. Come il fenomeno dell’osteoporosi sconfessa il mito del latticino.
Se le ossa si indeboliscono bere latte non aiuta. Già, lo sapevate che l’Osteoporosi si verifica anche con livelli di calcio normali? Dalla ricerca scientifica risulta che la qualità di calcio presente nel siero non può essere idonea a rifornire la matrice ossea, pur restando comunque adeguata a perseguire altre finalità, quali per esempio la coagulazione ematica. Chi sperimenta e conosce bene il funzionamento del nostro organismo, sa che il livello di calcio ematico (del sangue) non è fattore determinante per l’insorgenza dell’osteoporosi. Partendo dal presupposto che il corpo non commette mai errori, è possibile concludere che il calcio consumato, di derivazione latto-casearia, non è utilizzabile dall’organismo.
La dice lunga il fatto che l’incidenza di osteoporosi più elevata si verifica nelle popolazioni che consumano ampie quantità di latte rispetto a quelle che non ne fanno un uso di routine ad ogni pasto. In America e Norvegia l’osteoporosi è uno dei più temuti flagelli che colpisce donne ed anziani. Mentre in Giappone, dove il consumo del bianco nettare e dei suoi derivati è quasi nullo, tale problema non sussiste.
Perché allora veniamo convinti che senza latte le nostre ossa ne risentono? Un mistero che può essere spiegato se si fa un rapido calcolo delle marche di latte vendute nella nostra nazione: un business di portata colossale. Se poi fate un salto al supermercato e contate i diversi tipi di formaggi, burro, mozzarelle e ricotte (senza dimenticare tutti i prodotti in cui il latte è presente come addensante o eccipiente), confermate appieno l’ipotesi che si era formata inizialmente nella vostra mente. Se poi vi informate (anche tramite internet) del basso costo per mantenere un animale da mungitura, immobilizzato nei baracconi ed alimentato a misture derivanti da tutto quello che viene “buttato via” dall’industria (medicinali scaduti compresi), avete il quadro completo.
Ma allora, come spiegare l’osteoporosi?
Senza dubbio un fattore altamente incisivo è proprio l’abuso di proteine assunte durante i pasti. Dopo essersi ossidate nel sangue, infatti, producono un eccesso di ceneri acide che sovraccaricano le naturali capacità di neutralizzazione e smaltimento degli acidi. Per neutralizzare l’acidificazione incombente l’organismo inizialmente prende il sodio necessario dalla sua riserva alcalina. Una volta esaurita quella, a seguito dell’esagerato e continuativo abuso di proteine animali, come la carne ma anche il latte e i suoi derivati, sarà costretto a prelevare il calcio dalle ossa per tamponare l’eccessiva acidità.
C’è da dire inoltre che, in base ad una statistica effettuata sui test delle intolleranze, il 70-80% delle persone non tollera latte, latticini e yogurt, anche se una buona parte di queste persone può ripiegare su prodotti caprini/pecorini.
Ma dove trovare allora le riserve di calcio adatte alla struttura ossea?
La tisana di coda cavallina apporta una buona dose di calcio al nostro organismo, oltre a depurare i reni e rimineralizzarlo. Ottimi integratori naturali di calcio sono soprattutto le mandorle, ma anche tutta la frutta secca. Abituatevi a tenerne una scorta in casa e mangiatela al posto della merenda pomeridiana, o come snack veloce in ufficio. Ne guadagnerete in linea ed in salute.
Se poi avete dei bambini piccoli, macinate 10 mandorle e offrite loro questo ben di Dio con un cucchiaino: questo dai 10 ai 15 mesi, perché poi imparerà a sgranocchiare semi e semini da solo. L’essenziale è variare: oggi mandorle, domani un pugno di semi di girasole, dopodomani 10 nocciole.
Un’ultima raccomandazione: biologiche, mi raccomando!
Susanna Berginac
Articolo tratto da: http://www.traterraecielo.it
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