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Il vegetarismo può salvare il pianeta?

La popolazione mondiale continua la sua crescita esponenziale: 6,3 miliardi oggi, 8,2 miliardi previsti nel 2020. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, le terre sono iper-sfruttate dalle monocolture produttive mentre la desertificazione avanza. Aggiungiamo a tutto questo i cambiamenti climatici, la minaccia di estinzione delle api (e il loro ruolo cruciale per l'impollinazione dell'80% delle specie vegetali), la pressione sulle terre emerse per ottenere gi agro-carburanti, e l’equazione sembra impossibile da risolvere: sempre più persone, meno terre, minori raccolti. Come nutrire tutti?

Il vegetarismo potrebbe costituire una parte della soluzione. Sul nostro pianeta, più di 2/3 delle terre agricole sono consacrate direttamente all'allevamento o utilizzate per la produzione di cereali destinati all'alimentazione del bestiame. L’allevamento costituisce la principale fonte di emissioni di gas serra. Esso è inoltre un grandissimo consumatore di acqua potabile (per produrre una bistecca da 100 g è necessaria 16 volte più acqua che per produrre la stessa quantità di cereali). L'enorme consumo carneo dei paesi occidentali è basato sulla produzione di cereali nel Sud del mondo, utilizzati poi dai nostri allevatori. Questo tipo di alimentazione da parte dei paesi ricchi impedisce a quelli poveri di praticare un'agricoltura per i propri bisogni interni, in grado di consentire la loro indipendenza alimentare.

Il fatto di passare ad un'alimentazione vegetariana, libera quindi delle terre, alleggerisce il costo climatico e lo spreco indiretto di acqua. Consente di manifestare la propria solidarietà agli abitanti del Sud del mondo. Permette inoltre di adottare un'alimentazione eccellente per la nostra salute, che riduce i rischi di malattie cardiovascolari, sovrappeso, diabete e di alcuni tipi di tumori.

In Francia, diverse organizzazioni hanno già compreso l’importanza del vegetarismo per la salute, come ad esempio l’Institut Pasteur di Lille, o per l'ambiente, come la Rete per l'Uscita dal Nucleare (Réseau Sortir du Nucléaire). Nei paesi nordici e anglosassoni, il vegetarismo è già presente come una valida alternativa in moltissimi ristoranti e mense scolastiche.

L’Association Végétarienne de France ha già raccolto quasi 20.000 firme con la sua petizione per la presenza di menù vegetariani nelle mense pubbliche (www.vegetarisme.fr/petition). La nostra associazione, nel corso del mese di maggio 2007, ha sollecitato a questo proposito il Presidente della Repubblica, quindi i Ministri della Sanità e dell'Ecologia nel mese di giugno, senza però aver ottenuto sinora alcuna risposta.

Abbiamo allertato numerose ONG e personalità pubbliche: «Non possono esserci delle soluzioni a lungo termine senza un'inversione di tendenza riguardo il consumo di carne e di prodotti animali nella nostra alimentazione.»

- Noi richiediamo una vera e propria presa in considerazione del vegetarismo come pratica alimentare equilibrata, benefica per l'ambiente e la salute.

- Noi rivendichiamo che il vegetarismo venga considerato una soluzione ai problemi della mancanza di terra e un modo per froneggiare i cambiamenti climatici.

- Noi facciamo appello ad una informazione pubblica che permetta di riconsiderare i principi dietetici ereditati dal passato, secondo cui la carne e il pesce sarebbero gli elementi indispensabili di un pasto, ancora molto radicati nei programmi scolastici, e alla proposta sistematica di pasti vegetariani nei luoghi di ristorazione, per far scoprire i benefici di questa alimentazione.

Parigi, 5 settembre 2007
Comunicato stampa dell' Association Végétarienne de France
http://www.vegetarisme.fr
contact@vegetarisme.fr



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