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Semi di lino contro il cancro alla prostata

Nelle insalate, nel muesli, nelle minestre, nell’impasto del pane, nei dolci: i semi di lino pestati al mortaio arricchiscono di gusto e salute la nostra tavola. Scopriamone le virtù.

Secondo i ricercatori del Cancer Center dell'Università del Texas - MD Anderson - l'aggiunta di semi di lino nei succhi di frutta, nelle insalate, negli yogurt, nei dolci, sul pane, può aiutare nella lotta contro il cancro alla prostata. Merito dei lignani, sostanze utili per il sistema immunitario e per il cuore, che negli uomini controllano il testosterone proteggendoli dal possibile sviluppo del tumore.

Quali sono le caratteristiche dei semi di lino? Presentano un alto tenore di mucillagini lassative e pectine, acidi grassi polinsaturi, tra cui l’acido linoleico, e un buon contenuto di proteine, sali minerali, vitamine, oligoelementi, fibre ed enzimi. Dato che i semi interi sono poco digeribili, per beneficiare delle loro proprietà è sempre meglio macinarli o tritarli prima di aggiungerli alle pietanze, ricordando che una volta ridotti in farina vanno consumati in breve tempo perchè irrancidiscono facilmente. L’aggiunta di semi di lino alle minestre le rende dense, soprattutto se li lasciamo in ammollo molto a lungo, perchè assorbono 5 o 6 volte il loro peso. Teniamolo sempre presente, sia per la riuscita della nostra zuppa, sia per non far mancare preziosa acqua all’organismo.

Come le mandorle, contengono il velenoso acido cianidrico; i semi crudi, ma non l'olio, contengono inoltre principi antitoroidei (resi però inattivi dalla cottura del seme) che possono aumentare il rischio di gozzo, soprattutto all’interno di una dieta povera di iodio. Il consiglio è quello di non superare i due-tre cucchiai di semi di lino al giorno.

Redazione Alimentazione di LifeGate



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