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Il calcio: un mito da sfatare


di Eric Karlsson, DN ND
della Australian Vegetarian Society


I miti da sfatare a proposito delle carenze di proteine, ferro e vitamina B12 nelle diete vegetariane, sono numerosi. Per quanto riguarda la carenza di proteine, si tratta di un pregiudizio ormai quasi del tutto sradicato, a differenza del preconcetto concernente il calcio, al giorno d'oggi il più diffuso. Sembra che quasi tutti coloro che si occupano di nutrizione raccomandino il consumo di latte e prodotti caseari, spesso in grandi quantità, quali fonti di calcio volte a prevenire l'osteoporosi, vale a dire la perdita di calcio e di altri minerali alcalini da parte delle ossa con conseguente fragilità delle stesse. È generalmente diffusa l'errata convinzione che la causa dell'osteoporosi sia da attribuirsi ad una carenza di calcio nella dieta.

Una simile convinzione è in gran parte dovuta alla propaganda effettuata dalle industrie lattiero-casearie che per decenni hanno diffuso informazioni in merito al benefico effetto di latte e derivati sulla nostra salute. Molte persone credono addirittura che se un bicchiere di latte al giorno fa bene, tre o quattro facciano ancora meglio.

La più importante causa dell'osteoporosi - problema attualissimo che interessa principalmente le donne - deve essere individuata nella dieta. L'osteoporosi non è infatti conseguente a carenza di calcio nella dieta, ma ad un eccesso di acidità, che costringe l'organismo a ricavare il calcio dalle ossa. È vero che i prodotti caseari contengono una grande quantità di calcio, ma è altrettanto vero che chi assume molto calcio tramite i latticini presenta livelli di osteoporosi più alti.

La sopravvivenza del pregiudizio sul calcio è da ascriversi principalmente ad un'impostazione quantitativa superficiale.

Moderne ricerche hanno dimostrato come le popolazioni che assumono minori quantità di calcio presentino un'ossatura più forte, probabilmente perché chi mangia cibi molto ricchi di calcio ingerisce allo stesso tempo cibi a reazione acida, che sottraggono calcio al corpo. I formaggio, per esempio, è molto ricco di calcio ed è anche fortemente proteico e, se mangiato in eccesso o assieme a una grande quantità di altri cibi proteici, provoca la perdita di calcio e di altri minerali alcalini.

A causa dell'eccessivo consumo di cibi a reazione acida, si perdono quindi calcio e altri minerali alcalini. La mancanza di calcio ha perciò pochissima relazione con l'assunzione alimentare dello stesso, se non addirittura nessuna (eccetto che in caso di denutrizione). La più vasta indagine mondiale sull'alimentazione dimostra come il livello di osteoporosi (come pure di molte altre malattie) sia maggiore in popolazioni che assumono grandi quantità di calcio tramite latticini. Nutrendosi di prodotti caseari e assumendo calcio in compresse non si previene l'osteoporosi, l'unico modo per non incorrervi è non causarla.

In base a numerose e diversificate indagini mediche a livello mondiale si è stabilito come l'osteoporosi abbia poco a che vedere con l'assunzione di calcio, mentre essa risulta connessa all'assunzione di proteine: Il British Medical Journal riferisce come l'assunzione di calcio sia completamente irrilevante rispetto alla perdita ossea. Nel 1970 l'American Journal of Clinical Nutrition dichiarava: "L'osteoporosi è una malattia causata da una quantità di fattori, il più importante dei quali è l'eccessiva assunzione di proteine."

I vegetariani non soffrono di osteoporosi quanto gli onnivori. Nel 1983 l'American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato il più ampio studio mai effettuato sull'osteoporosi. I ricercatori hanno scoperto che, verso i 65 anni, le donne vegetariane presentano una perdita ossea del 18%, a differenza delle donne che consumano proteine animali, in cui la perdita ossea è del 35%. Per quanto riguarda gli uomini, le percentuali sono rispettivamente del 3% e del 7%. Infatti, per quante proteine i vegetariani mangino, ne assumono sempre una quantità inferiore rispetto a coloro che mangiano carne, e si tratta di proteine di migliore qualità.

Un'indagine a lungo termine ha inoltre rilevato che, con un'assunzione quotidiana di proteine non inferiore ai 75 grammi, la quantità di calcio perso con le urine è maggiore di quella assimilata con l'alimentazione. Diversi studi confermano che più proteine si assumono, più calcio si perde.

Le donne Bantu africane ingeriscono solo 350 mg di calcio al giorno, partoriscono in media nove figli che allattano al seno per due anni, ma non soffrono mai di carenza di calcio.

L'apparato scheletrico agisce come riserva di calcio e di altri minerali alcalini. Il livello di pH del sangue è vitale e deve essere mantenuto costante: una mancanza di equilibrio nel livello di acidità/alcalinità potrebbe avere conseguenze letali. Perciò, se utilizziamo troppe fonti scatenanti reazione acida - come bibite analcoliche, medicine, fumo, sale, zucchero, caffè e tè, che contribuiscono all'osteoporosi - il nostro organismo, grazie al suo innato buon senso, ricava i minerali dallo scheletro. Per prevenire l'osteoporosi è importante anche fare molto esercizio fisico.

Per concludere, il latte vaccino non trattato è un cibo perfetto, ma per la rapida crescita dei vitelli. Troppi prodotti caseari, specialmente nelle forme denaturate vendute dai supermercati, possono causare problemi alla salute. I problemi correlati al calcio si possono evitare al meglio seguendo una dieta che rispetti l'equilibrio acido-base.


Riferimento: Dieta per una nuova America - John Robbins



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