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Tassa europea sul consumo di carne

Una tassa europea per diminuire il consumo di carne

Comunicato del 25 Gennaio 2013

La Svezia ha proposto una tassa per scoraggiare il consumo di carne in Europa ed incentivare una dieta più sostenibile.
Italia seconda in Europa per consumo di carni.
Zanoni: “I costi ambientali e anche sanitari di una simile dieta sono enormi. La sostenibilità inizia dalle nostre tavole”


“Il Consiglio svedese per l'Agricoltura ha proposto l'introduzione di una tassa per scoraggiare il consumo della carne in Europa”. Lo fa sapere Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e vice presidente dell'Intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo, nel contesto delle discussione della Commissione europea sulle future sovvenzioni che l'Unione dovrà stanziare per sostenere le attività agricole. “C'è sempre maggiore consapevolezza del fatto che il costo ambientale e anche quello relativo alle cure sanitarie dovute alla produzione e consumo eccessivo di carne sono considerevoli. La Svezia ne ha preso atto prima di tutti gli altri Paesi”.

“Nelle intenzioni svedesi c'è l'utilizzo dello strumento fiscale per ridurre l'impatto ambientale derivante dalla produzione della carne, incentivando la produzione di verdure, con maggiori benefici per l'ambiente e per la salute”, spiega Zanoni che snocciola dati impressionanti: “In Europa in testa ai consumi c'è la Francia seguita proprio dall'Italia dove dagli anni 60 ad oggi i consumi sono costantemente aumentati del 180 per cento fino al 2011. Ogni anno in Italia si macellano circa 4.700.000 bovini di cui la meta' italiani e la meta' importati”.

“Secondo gli esperti svedesi, un ruolo attivo deve essere riservato anche ai consumatori che dovrebbero essere più informati per avere un migliore orientamento nelle scelte, privilegiando i consumi alimentari più sostenibili”, conclude l'eurodeputato.


BACKGROUND

Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. In alcuni paesi 'emergenti', come il Brasile o l'India, il consumo e' cresciuto e continua a crescere, mentre in Europa si registra un calo dell'1%.

La comunità scientifica allerta sempre di più l'opinione pubblica sul fatto che l'attività agricola, specialmente l'allevamento, è responsabile di circa un quinto delle emissioni totali di gas-serra, contribuendo quindi ai cambiamenti climatici ed ai conseguenti effetti avversi sulla salute, compresa la minaccia per le produzioni alimentari in diversi Paesi. Per un kg di carne occorrono, in larga approssimazione, da 2 kg di concentrati, per i monogastrici (come pollame, suini e specie ittiche) a circa 6, nel caso dei ruminanti. Poiché i concentrati sono composti in alte percentuali di cereali e soia, direttamente utilizzabili nell'alimentazione umana, il loro utilizzo per l'ingrasso del bestiame risulta fortemente penalizzante delle disponibilità alimentari ed energetiche complessive per la popolazione umana. Sempre in approssimazione si può calcolare che con un kg di carne bovina una persona possa vivere un giorno, mentre con i 6 kg di cereali e soia consumati per produrla possa viverne sei.

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

Fonte: http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/una-tassa-europea-per-diminuire-il-consumo-di-carne.html



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